Il mondo segreto di Alice – parte 5

numero6

Autore del quadro: Giuliano

Dedicato a tutti coloro che mi hanno chiesto di Alice.

Era il giorno del suo compleanno e aveva deciso di uscire con la sua amica per prendere un aperitivo e andare a ballare. Era il giorno del suo diciottesimo anno. Sapevo che sarebbe andata al caffè Italia e così era. Grazie alle mie conoscenze nella marina e per la stima che mi ero fatto nelle forze armate in generale con il mio lavoro di mediatore culturale potevo vantare agganci preziosi. Così mi servii dei servizi segreti.

Mentre Alice e Greta aspettavano di ordinare nel locale le feci raggiungere da due dei miei uomini. Ragazzi seri, aitanti, belli ai quali avevo chiesto di essere gentili. Così i quattro attaccarono bottone. Per un mediatore culturale è abbastanza facile entrare in simpatia con l’interlocutore e i due baldi giovani erano miei allievi. Poco dopo aver rotto il ghiaccio Fabio si gettò: “Tuo padre, Alice, ci ha chiesto di farvi fare un giro in barca; c’è una macchina che ci aspetta, in quaranta minuti siamo a Ravenna e lì ci imbarchiamo. Le vostre madri sono già state avvertite che tornerete fra due giorni.”

Dopo un attimo di trepidazione le ragazze si lasciarono convincere. Ad aspettarle, una Ferrari a quattro porte; fu Davide a mettersi alla guida. I ragazzi erano appena usciti dall’accademia e sapevano il fatto loro, ma soprattutto conoscevano me. La prima ad interloquire fu Alice, che esordì: “Ma dove ha trovato tutti ‘sti soldi?”, “Forse non conosci così bene tuo padre” replicò Fabio. Da lì in poi furono domande su domande, su questo padre che Alice pensava essere diverso. Finché Fabio esordì con un “Ma ora pensiamo a noi. Tra venti minuti salperemo. Potete decidere dove andare o decidere voi stesse che preferite fare”. Alice, incredula come Greta, non sapeva nemmeno dove fosse, il rumore di quella macchina l’assorbiva e le domande erano pari ai dubbi che quei due ragazzi le avevano fatto venire. “Non è che ci vogliate far male? Telefono a mia madre”. Una volta al telefono la madre le confermo tutto disse di stare bene e che era ora che conoscesse il suo vero padre.