Festa di fine estate

L’estate è finita ma noi abbiamo ancora voglia di festeggiare e di stare insieme a tutti quelli che ci conoscono dal vivo o che ci seguono sul blog! E perché no anche di conoscere e farci conoscere da nuovi amici!

Siete invitati a partecipare alla nostra festa di fine estate!

sabato 5 ottobre dalle 16.30 alle 19.00

Comunità SOTTOSOPRA

via Crespellani 72, Modena

Il mondo segreto di Alice – Fine

Il tempo di salpare di prendere visione delle cabine che ecco il motoscafo era già al largo. In coperta, una tavola imbandita e la visione di tutta la costa da Ravenna al Conero. Durante il tragitto in macchina Alice e Greta erano molto curiose; chi era mai quel padre tanto misterioso? Ora che avevano visto la barca lo erano ancora di più. Fabio puntualmente rispondeva alle loro domande ma si rendeva conto del loro stupore perché era anche il suo e quello di Davide. Avevano conosciuto il padre, che impartiva loro lezioni, ma ora lo vedevano all’opera e neppure loro pensavano potesse arrivare a tanto. Si era fatta mezzanotte e il cambusiere invitò gli ospiti a sedere a tavola; con loro si sedette anche in capitano. Il menu prevedeva carpaccio di tonno con salsa di ricci e vongole; lumachine di mare in umido, canocchie e polpo, capesante e sedano. Di primo, zuppa e spaghetti allo scoglio. Di secondo spiedini e frittura, tutto innaffiato con del verdicchio e del trebbiano d’annata. Le ragazze non erano abituate a mangiare e a bere tanto ma non si tirarono indietro.

Mentre si mangiava il capitano illustrava alle figlie le avventure passate insieme al padre nella guerra in Iraq e in Afghanistan e i ricordi di quand’erano stati a scuola insieme. “Voi ragazze vedete questo, ma tuo padre tutto ciò non se lo potrà mai permettere; il mestiere di tuo padre Alice rende tanto merito ma anche tanta fatica, e soprattutto i soldi che ha in tasca se li deve guadagnare come tutti, con il lavoro che trova, perché è essenziale che rimanga nell’anonimato. Tutto quello che avete visto oggi è stato possibile per la stima che tuo padre riceve dai suoi contatti.”

Erano le due quando finirono di mangiare; il capitano tornò in cabina e le ragazze si sedettero in salotto. L’atmosfera era ridanciana ed era venuto il momento di stappare una bottiglia di spumante. Ormai si era rotto definitivamente il ghiaccio; dopo una prima bottiglia un’altra poi un’altra ancora, così erano venute le quattro. Tutti erano decisamente sbronzi. Greta e Alice, talmente erano brille, si addormentarono in cabina insieme, con Alice che declinava il nome di Peter quasi ad invocarlo.

E qua il viaggio finisce. Prima ancora di arrivare a Paros; prima ancora di tornare. Tutto il lusso descritto nasce dalla fervente immaginazione di chi scrive. Alice stessa è un’immaginazione. Di vero rimangono le mie paure la mia voglia di crescere con delle cose vere, le notti in bianco pensate a cercare di dare un’educazione e di immaginarmi come sarebbe potuto essere avere un figlio. Tali sono i dettagli che penso possano essere già tanto. Non c’è amarezza nel constatare che la fantasia è la cosa più vera. Ho vissuto e vivo ancora con l’amore che questa figlia non mia mi ha dato. Ora che la storia di Alice finisce mi concentrerò sulla vita reale, su come va da queste parti, mi riferisco in particolare qui in comunità e alle diverse attività che svolgo al di fuori. Spero che anche voi abbiate un poco fantasticato con me e che il vostro giudizio non sia così grave poiché raccontare questa storia mi è piaciuto e mi ha impegnato. Un ringraziamento a tutti voi per i commenti che avete lasciato sul sito e grazie per avermi incoraggiato.

A rileggerci presto

Giuliano

Droga e mafia

Con la malattia sono stato costretto a capire e farmi opinioni su vari ambiti. Ero uno di quelli che pensava che uno spinello non fosse una cosa tragica e invece una volta che mi sono lasciato alle spalle il problema, mi sono dovuto ricredere. Prima di farla finita con le sostanze non potevo capire, ma ora non posso tacere. Perché il fenomeno è in mano alla mafia, è evidente; gli spacciatori sono spesso persone senza permessi di soggiorno, che provengono dal Maghreb o dalla regione sub-sahariana dell’Africa, e come arrivi questa popolazione è la cronaca a dircelo. La mafia ha il suo esercito.

Parlando con i giovani coinvolti ho capito che la percezione che avevo è anche la loro. Spinelli come droga leggera che aiuta a ridere, l’appetito, e ha quel particolare sapore che tanto incontra.

Di fatto il  principio attivo di ogni sostanza determina, insieme all’uso che ne si fa, la pericolosità della droga. Eroina, cocaina e cannabis hanno in comune che agiscono sul sistema nervoso e che creano dipendenza. Man mano che l’uso diventa abitudinario si ha che la persona diventa insensibile e non riesce più a percepire le diverse sfumature dell’essere. Se normalmente la comunicazione si determina tramite intuizioni, la capacità di intuire nei consumatori viene meno. Così i consumatori di eroina e cocaina saranno soggetti ad una elevata dipendenza fin dalle prime occasioni che li relegherà ai margini della comunità e a un consumo abitudinario che man mano diventerà sempre più frequente, ottima risorsa per la mafia. Altra ottima risorsa per la mafia sono gli assuntori di cannabis.  Mentre per cocaina ed eroina chi ne fa uso lo fa ai margini della società ed è un uso prevalentemente solitario, per gli assuntori di cannabis il discorso è diverso. Solitamente la cannabis viene condivisa con altre persone. Ho potuto osservare che i gruppi che la assumono tendono ad avere una grande coesione interna, organizzano linguaggi autonomi e sono poco propensi ad includere nuove figure che non siano anche loro consumatori. Quello che è molto raro è che vi siano gruppi che si aggregano in gruppi misti (di consumatori e non).  Anche questo è un ottimo affare per le mafie. Interi gruppi di consumatori che costruiscono la loro identità sulla droga e che rimarranno fedeli al gruppo e alla sostanza. Un discorso a parte ci vorrebbe per le metanfetamine, ma io non ne sono in grado quindi non mi ci metto neppure. So che hanno effetti devastanti già dalla prima assunzione e che vanno ad arricchire il lavoro di tanti psichiatri che tentano di ricucire l’irreparabile. E con tutto questo la mafia si arricchisce e le istituzioni si indeboliscono e la povera gente paga.

Fine della storia.

Giuliano