Ci raccontiamo, a Psicoradio!

Dopo circa sei mesi dalla sua nascita, il blog Sottosopra continua ad essere uno spazio vivo e sempre più ricco, uno spazio di racconto e di confronto grazie a tutte le persone che lavorano nella comunità Sottosopra e ai suoi ospiti. Gli autori dei post continuano a scrivere, condividendo i propri pensieri con gli utenti della rete, che rispondono numerosi all’invito (oltre tremila visite fino ad oggi!).

Qualche tempo fa abbiamo avuto l’occasione di parlare di questo blog (e dei progetti che gli ruotano attorno) a Psicoradio, una testata radiofonica davvero unica, un’attività costruita e portata avanti da persone piene di passione per il proprio lavoro. Ora possiamo riportare qui il podcast della trasmissione, registrata a Bologna e andata in onda il 10 luglio su Popolare network, che comprende Radio Città del Capo e varie radio su tutto il territorio nazionale.

Per ascoltare la puntata:  http://jukebox.psicoradio.it/data/puntate/292_12lug2013.mp3

Ringraziamo in modo speciale Cristina Lasagni per averci dato questa opportunità, e Rama che ci ha fatto da fonico! Un altro ringraziamento va al prof. Brighetti, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile.

Ornella e Mattia

(Grazie a questa trasmissione qualcosa si è già mosso, quindi presto avremo altre novità da raccontare, continuate a seguirci!)

Nuovi inizi

Quando abbiamo deciso di aprire questo blog noi operatori e utenti della comunità ci siamo buttati senza cinture di sicurezza  e senza paracadute in un progetto a cui mai prima avevamo pensato nè di cui nessuno di noi aveva avuto esperienza prima. Ci siamo messi alla prova, credendo in qualcosa che potesse aprire nuove frontiere per la socializzazione dei nostri utenti e che permettesse sia a loro che a noi di raccontarci… dobbiamo ringraziare per questo anche la presenza di alcuni volontari che ci hanno fortemente sostenuto e incoraggiato ad abbattere le nostre visioni ristrette e limitate… sì perchè la cronicizzazione non appartiene solo a chi viene definito ‘malato’.

Per provare ad arricchire il blog abbiamo pensato per i prossimi mesi di coinvolgere due nuovi utenti e di far loro gestire due nuove rubriche: una di cucina a cura di Renzo, e una di cultura e attualità a cura di Antonio. Speriamo che il nostro impegno possa essere apprezzato!

Saluti e continuate a seguirci!

Festa di fine estate

L’estate è finita ma noi abbiamo ancora voglia di festeggiare e di stare insieme a tutti quelli che ci conoscono dal vivo o che ci seguono sul blog! E perché no anche di conoscere e farci conoscere da nuovi amici!

Siete invitati a partecipare alla nostra festa di fine estate!

sabato 5 ottobre dalle 16.30 alle 19.00

Comunità SOTTOSOPRA

via Crespellani 72, Modena

Il nostro corto a Roma – Il festival “Lo Spiraglio”

Il progetto che ci ha portato alla Casa del Cinema di Roma è iniziato più di due mesi fa.

Avevamo tante idee da mettere in pratica: la prima, un cortometraggio in occasione del festival cinematografico sulla salute mentale “Lo Spiraglio“.

Un paio di settimane fa arriva l’email di risposta: “Non siete stati selezionati, ma ci farebbe comunque piacere avervi a Roma per una conferenza in cui interverrete insieme ad altri partecipanti”. Così eccoci qua. E già che ci siamo cogliamo l’occasione per vedere la città.

Ornella

La partecipazione al “Festival Lo Spiraglio” è stata una tappa, un momento di condivisione e di scambio. Una soddisfazione nel vedere il nostro lavoro proiettato nella “Casa del cinema” in Villa Borghese e apprezzato da molti. E’ stato anche un momento di riflessione sulle nuove modalità di comunicare e di raccontarsi. I cortometraggi, o i video in generale, si presentano come nuovi strumenti per esprimersi, per raccontare i propri vissuti, condividere le proprie esperienze. Attraverso il corto, si è potuto infatti condividere con altri e riflettere sulla propria esperienza del terremoto. E’ questa a mio parere la modalità attraverso la quale si può creare una rete ampia di condivisione di esperienze e attraverso la quale si può ostacolare l’isolamento di chi vive nelle strutture riabilitative.

Mattia

Un breve resoconto della giornata. In generale, una bella giornata. Se tutto fosse andato secondo i programmi sarebbe già un buon risultato, invece è andata anche meglio di quello che pensavamo. Arriviamo a Villa Borghese in perfetto orario, facciamo il nostro intervento, veniamo intervistati da una radio, conosciamo persone che hanno apprezzato il nostro lavoro e scambiamo opinioni con loro. Sul festival, bisogna dire che l’occasione di incontro creata dagli organizzatori è un’ottima opportunità, soprattutto per uno studente che non conosce ancora bene l’ambiente della riabilitazione psichiatrica. Puoi osservare molte realtà diverse, quindi modi di lavorare diversi, persone da comunità e centri diurni di tutta Italia.
Alcuni degli altri lavori presentati sono davvero buoni, altri decisamente meno, e non solo dal punto di vista tecnico (su questo piano non posso criticare nessuno). Questo mi ha fatto capire perlomeno che quello che io e Ornella stiamo facendo insieme agli operatori della comunità è qualcosa che non è così diffuso nell’ambiente della riabilitazione. Qualcuno in sala, riferendosi alle varie attività che si svolgono nelle strutture riabilitative, parla di puro “intrattenimento”. Si sentono forti gli echi basagliani. Una signora con cui parlo alla fine dell’evento mi dice che le sembra di essere tornata agli anni ’80.
Ad ogni modo il bilancio è positivo e speriamo di partecipare presto ad altri eventi del genere.

Simona

Difficile spiegare cosa si prova  nel  vedere le immagini del nostro cortometraggio sul grande schermo in una sala vera e con tanto pubblico. Ma ancora più difficile è raccontare l’emozione che si prova quando alla fine la platea ti regala un applauso spontaneo che tu non ti aspetti perché il mestiere dell’educatore non lo prevede.  E’ un’emozione  forte perché generata dall’impegno di tutti, di chi ha creduto nell’idea, di chi si è alzato con me alle 5.00 di mattina per salire su un treno per andare a Roma e di chi è rimasto a casa a tifare per noi. E’ un applauso che deve spingerci a continuare perché abbiamo saputo raccontarci e abbiamo saputo regalare emozioni.

Ecco i 100 secondi presentati al festival: